Aveva solo 18 anni, una vita davanti, l’esame di maturità a pochi giorni, la passione per il basket e anche un’estate da trascorrere, come ogni anno, ad Ostuni, città di sua madre Antonella Arianna Sgura. Augusto Pennacchi non ce l’ha fatta, è morto sabato 7 giugno al Policlinico “Gemelli” di Roma dopo sei giorni di agonia, in seguito a un drammatico incidente stradale.
Ma nel buio di questa tragedia la sua famiglia ha deciso di compiere un gesto luminoso: donare i suoi organi. Così, oggi, grazie a lui, quattro giovani vite sono salve e il cuore di Augusto batte ancora. Non più nel suo petto, ma in quello di una bambina che ora ha una nuova possibilità di vita. È il miracolo dell’amore che resiste anche alla morte, quello compiuto dai genitori, dal fratello e dalla sorella di Augusto.
La notizia arriva anche nella nostra Ostuni, città d’origine della madre di Augusto. La famiglia Pennacchi vive a Roma, ma ogni estate il legame con la Città Bianca si rinnovava: vacanze, affetti e radici mai spezzate. Fabio, il padre del 18enne, è un carabiniere. Era in servizio a Mesagne quando conobbe la nostra concittadina Antonella, da lì nacque la loro storia. Poi il trasferimento per motivi di lavoro a Roma, dove la loro vita familiare si è consolidata.
Augusto era nato e cresciuto a Villa Adriana, frazione di Tivoli, dove frequentava il quinto anno del liceo scientifico “Lazzaro Spallanzani”. La prossima settimana avrebbe dovuto affrontare la maturità. La sua scuola ha deciso di assegnargli dieci in tutte le materie.
L’incidente è avvenuto domenica primo giugno a Palombara Sabina. Augusto era in sella alla sua moto Yamaha per raggiungere una palestra della città e assistere a un incontro di pugilato di un suo amico. A pochi metri dalla meta è avvenuto l’impatto frontale con un 27enne romano alla guida di uno scooter Honda che, da quanto si apprende, avrebbe perso il controllo del mezzo e invaso la corsia del 18enne. Attualmente il 27enne è ricoverato al San Camillo di Roma, ma non è in pericolo di vita.
Augusto, invece, è stato ricoverato al Policlinico Gemelli, dove è rimasto in condizioni disperate. Sei giorni di lotta tra la vita e la morte, tra la speranza e la paura della famiglia, degli amici e dei compagni di classe. Poi, sabato scorso, 7 giugno, la diagnosi irreversibile: morte cerebrale.
In un momento che nessun genitore dovrebbe mai affrontare, mamma Antonella, papà Fabio, il fratello Claudio e la sorella Ilaria hanno scelto di onorare la generosità di Augusto donando i suoi organi. Il cuore, il fegato e i due reni sono stati destinati a quattro ragazzi in attesa di trapianto, tra cui una bambina. Un gesto che ha commosso tutti.
Augusto, che a luglio avrebbe compiuto 19 anni, giocava nel Basket Guidonia, dove era apprezzato non solo per il talento sportivo, ma per la sua educazione e il suo sorriso. I funerali di Augusto saranno celebrati nei prossimi giorni. Anche noi qui da Ostuni ci stringiamo con profonda commozione e abbracciamo con affetto la famiglia Pennacchi.