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Il Comune di Ostuni annulla le procedure per l’assegnazione delle sette concessioni demaniali lungo la costa: intanto, ore prima, il Libero Comitato per la Salvaguardia dell’Habitat costiero di Ostuni fa ricorso al TAR

Il Comune di Ostuni ha revocato le procedure per l’assegnazione delle sette concessioni demaniali marittime lungo la costa. A confermarlo è stato il sindaco Angelo Pomes, sui suoi profili social, al termine della giunta comunale tenutasi ieri.

«Abbiamo dato seguito all’indirizzo del Consiglio comunale in materia di concessioni demaniali marittime – ha dichiarato – le precedenti procedure sono state revocate, così da avviare il percorso verso una nuova pianificazione, con l’approvazione del Piano Comunale delle Coste prevista entro luglio».

La notizia arriva a poche ore dal ricorso presentato al TAR di Lecce dal Libero Comitato per la Salvaguardia dell’Habitat Naturale della fascia costiera di Ostuni, insieme a Legambiente Ostuni, Geos Ostuni, l’associazione “Lu Scupariedde”, APS Lamia Santolina ETS e l’impresa Millenari di Puglia. La Giunta comunale ha quindi revocato l’atto di indirizzo dello scorso 21 gennaio, sempre in merito alle concessioni demaniali, e ha impartito al dirigente del settore l’ordine di procedere alla revoca della determina dirigenziale del 17 aprile 2025.

Nel ricordo presentato si chiede l’annullamento proprio della determinazione dirigenziale del 17 aprile con cui erano stati avviati i bandi. Le associazioni avevano l’avevano definita «una decisione presa con rammarico ma ritenuta necessaria di fronte all’inerzia dell’amministrazione comunale. Nonostante il Consiglio comunale monotematico del 6 giugno – ha spiegato il comitato – abbia approvato all’unanimità un ordine del giorno che chiedeva la revoca degli atti oggetto del ricorso, al momento della presentazione del ricorso non risulta alcun provvedimento di revoca pubblicato nell’albo pretorio. Con la scadenza del termine per l’impugnazione fissata al 16 giugno – si legge nel comunicato – la via giudiziaria è apparsa come l’unica strada percorribile per salvaguardare i diritti della collettività e l’integrità del patrimonio ambientale costiero».

Il ricorso, presentato dagli avvocati Alfieri Zullino e Alessandro Nacci, è articolato in sette motivi di impugnazione e punta a dimostrare «la violazione di norme ambientali, urbanistiche e di concorrenza». Secondo quanto riportato nel ricorso, tutte e sette le aree sarebbero incompatibili con l’assegnazione di concessioni, perché soggette a vincoli paesaggistici, ambientali o archeologici.

I lotti individuati per le concessioni riguardano zone come Pilone, Cala di Rosa Marina, Monticelli, Villanova, Gorgognolo, Costa Merlata e Torre Pozzelle. «Le aree individuate ricadono in zone dove la normativa regionale e il Piano Comunale delle Coste vietano in modo assoluto il rilascio di concessioni – scrive il comitato – si tratta di dune, aree archeologiche, habitat protetti, fasce di rispetto fluviale o costiera, dove ogni intervento dovrebbe essere preceduto da accurate valutazioni ambientali e paesaggistiche. Altri lotti, come quelli in zona Petrolla, insistono su aree archeologiche. Torre Pozzelle è interessata da vincoli culturali legati alla presenza dell’antica torre aragonese e a Costa Merlata ci sarebbe una delle ultime zone di nidificazione del fratino, piccolo uccello marino in via d’estinzione».

La vicenda era emersa nelle scorse settimane dopo la pubblicazione dei bandi che hanno sollevato un acceso dibattito politico e cittadino, culminato in una raccolta firme, nella mobilitazione del Forum della Società Civile e in un consiglio comunale straordinario e monotematico. In quell’occasione, la maggioranza presentò un punto all’ordine del giorno che revocava i bandi per le concessioni demaniali marittime e, dopo vari interventi tra cui quello della presidente del Forum della Società Civile a nome delle associazioni presenti, è stato votato favorevolmente dai consiglieri di maggioranza e di minoranza.

«Tuttavia – aveva scritto il comitato poche ore prima che il sindaco Pomes intervenisse in merito confermando la procedura di revoca – a distanza di due settimane da quel voto unanime, la giunta comunale non ha ancora formalizzato alcun provvedimento. Un silenzio che ha reso inevitabile il ricorso al TAR insieme a una richiesta cautelare di sospensione degli atti impugnati, considerata la gravità delle violazioni normative e il rischio di un danno irreversibile all’ambiente costiero e al patrimonio paesaggistico tutelato».

Ora occhi puntanti all’approvazione del Piano Comunale delle Coste che, come affermato dal primo cittadino di Ostuni, è previsto entro luglio. «La nostra azione – aveva dichiarato nel comunicato il presidente del Libero Comitato Antonio Suma – nasce dalla ferma convinzione che la costa ostunese, con i suoi habitat naturali di straordinario valore, debba essere tutelata per le generazioni future. Non siamo contrari a un turismo sostenibile, ma chiediamo il rispetto delle norme che proteggono il nostro territorio e una pianificazione che privilegi l’interesse collettivo alla libera fruizione del demanio marittimo».

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