Un lungo e commosso applauso lo accompagna, mentre le lacrime si mescolano ai sorrisi dei ricordi più belli. È l’abbraccio di un’intera città. Ostuni rallenta e si ferma per il funerale di Lorenzo Cirasino.
L’aria sembrava sospesa, come se persino il vento volesse rendere omaggio a Lorenzo Cirasino, un uomo che per Ostuni era molto più di un semplice cittadino. In questi giorni, la «nostra» città bianca è avvolta in un velo di tristezza e ogni pietra delle sue mura antiche sembra piangere per l’addio a chi ne è stato custode, testimone e narratore.



Le bandiere a mezz’asta del Municipio, il picchetto d’onore della polizia locale e gli applausi rompono il silenzio. Tutto parla di un dolore collettivo, di una perdita che va oltre le mura di questa comunità. Ostuni non saluta soltanto un uomo, ma un pilastro prezioso della sua storia.
Come un ulivo che ha resistito al tempo, Lorenzo era il simbolo della forza e della saggezza. La sua presenza era radicata nei cuori di tutti, come un albero che protegge con la sua ombra chiunque gli si avvicini.


Ostuni «porterà avanti il tuo insegnamento, per fare in modo, caro Lorenzo, che il tuo amore per questa terra non vada mai perduto».
«Grazie, con infinita gratitudine».










