La meraviglia negli sguardi dei più piccoli, la commozione negli occhi degli adulti, l’orgoglio nelle famiglie riunite. Ostuni ha vissuto ieri la giornata più intensa e attesa della festa di Sant’Oronzo, unendo turisti e cittadini in un intreccio di devozione e memoria che continua a vivere di generazione in generazione. Tanti i cellulari in mano per immortale i momenti che difficilmente si dimenticano.
Ostuni è in festa e si è stretta, insieme ai numerosi turisti giunti per l’occasione, attorno al santo protettore. C’era un silenzio carico di rispetto quando la statua argentea di Sant’Oronzo ha varcato l’uscita della Cattedrale e ha fatto il suo ingresso tra le strade della città. Centinaia di persone con lo sguardo attento e felice. Occhi lucidi negli anziani che in quella processione rivedono i ricordi di una vita, occhi pieni di stupore nei bambini, rapiti dalla bellezza e dal fascino dei cavalli e degli abiti dei cavalieri.
Una festa che Ostuni aspetta e si gode, anno dopo anno, con la stessa emozione di sempre. La giornata di ieri è iniziata con i solenni appuntamenti religiosi: al mattino la santa messa al santuario sui colli e, a seguire, la messa pontificale in Concattedrale presieduta dall’Arcivescovo di Brindisi-Ostuni, monsignor Giovanni Intini. Accanto a lui, diaconi, sacerdoti e parroci della città, insieme ai cavalieri in divisa dell’associazione “Cavalcata di Sant’Oronzo”.
In prima fila, tra gli altri, il sindaco Angelo Pomes, il Vicepresidente della Commissione Antimafia Mauro D’Attis, la presidente del Consiglio comunale Rosa Parisi, l’europarlamentare ostunese Valentina Palmisano, i rappresentanti delle istituzioni civili, militari ed ecclesiastiche, oltre ai vertici delle forze dell’ordine. Un momento particolarmente sentito, anche alla luce dell’atto intimidatorio subito dal primo cittadino a Ferragosto: il vescovo Monsignor Intini e il vicario foraneo, don Maurizio Caliandro, hanno espresso parole di vicinanza e condanna, a nome della Chiesa e dell’intera comunità durante la celebrazione.
La serata ha regalato alla città uno dei momenti più attesi: la solenne processione e la Cavalcata che hanno illuminato di rosso il centro storico, Piazza della Libertà e le principali vie cittadine. Il fascino della Cavalcata ha mostrato ancora una volta quanto la festa sia radicata nel cuore di Ostuni. 41 cavalli hanno sfilato insieme ai loro cavalieri, bardati con le tradizionali casacche rosse, pantaloni bianchi e cilindri con pennacchio bianco e rosso.
Dietro ogni abito e ornamento si cela la storia di famiglie che, con dedizione, tramandano da generazioni l’arte del cucito e della decorazione, rendendo ogni dettaglio un simbolo di appartenenza. L’edizione 2025 ha visto anche il ritorno in processione dei mini-vigili dell’Istituto comprensivo “Giovanni XXIII-Bosco”, oltre a celebrare i 30 anni di vita dell’associazione “Cavalcata di Sant’Oronzo”. Un corteo che ha unito autorità, cittadini e turisti.
A concludere la giornata, l’atteso e nuovo spettacolo dei fuochi barocchi che ha illuminato il cielo di Ostuni










