Ad Ostuni, le vecchie cabine telefoniche dismesse, un tempo simbolo di comunicazione, stanno vivendo una nuova vita grazie a un progetto innovativo che mira a trasformarle in luoghi di incontro, scambio culturale e sostegno sociale.
L’iniziativa è promossa dall’associazione culturale “Che Fico Lab”. Il progetto di recupero, denominato “Book Crossing”, nasce con la finalità di creare e favorire occasioni di incontro e scambio tra le diverse generazioni e associazioni del territorio. L’idea è trasformare le cabine, tra cui alcune a doppia entrata, in spazi utili alla collettività, dove i cittadini possono lasciare o prendere libri gratuitamente, promuovendo la cultura e la lettura tra grandi e piccoli. Ognuna è decorata con graffiti e illustrazioni da parte di artisti locali.
La realizzazione di nuove “librerie in strada” permette di dare nuova vita ad un bene comune ormai in disuso a cui sono legati i ricordi di tutti coloro che ne hanno fatto uso. Tra queste, vi sono quelle collocate in Viale Aldo Moro che, con l’inaugurazione di pochi giorni fa, sono diventati spazi multifunzionali che uniscono arte, cultura, sensibilizzazione, punti di ascolto per la comunità.


Queste cabine, in collaborazione con il Circolo Arci “Annavanna” e con l’aiuto del writer Alessio Sangregorio, sono state adibite a sportelli di ascolto e centri di supporto psicologico per le donne vittime di violenza. All’interno sono stati posizionati strumenti per permettere a chiunque di lasciare un messaggio o chiedere aiuto, con il Centro Antiviolenza “Insieme Si Può” pronto a intervenire immediatamente. Si tratta di un nuovo punto di riferimento sicuro per chi si trova in situazioni di difficoltà.
«Abbiamo fortemente voluto questa iniziativa – afferma Alessandro Calò, presidente di “Che Fico Lab” – il progetto di recupero delle cabine è nato insieme ad altri progetti che hanno la finalità di creare occasioni di incontro promuovendo la diffusione gratuita della cultura. Ringraziamo gli amici di “Annavanna” per aver accolto la nostra richiesta di collaborazione, arricchendo il progetto con uno spazio che diventa anche un sostegno per la nostra comunità. Grazie al Comune di Ostuni per il supporto e a tutti gli artisti che sono impegnati nella decorazione delle cabine».
L’associazione “Annavanna” da tempo ha messo al centro delle sue attività la tematica della violenza di genere. «Vogliamo che queste cabine diventino un luogo dove le donne possano sentirsi al sicuro e chiedere aiuto – dichiara Luca Dell’Atti, presidente di “Annavanna” – grazie all’associazione “Che Fico Lab” per l’invito e l’iniziativa. Noi vogliamo continuare a contribuire in questo senso e a fare di Ostuni una città sempre più sicura ma soprattutto consapevole, una città solidale, una città anche più bella attraverso i simboli che l’artista Sangregorio ci ha voluto donare. Tutto questo grazie al supporto di tante associazioni ed in particolare al Centro Antiviolenza con la referente Anna Francioso e l’importante supporto dell’amministrazione comunale con l’assessora Antonella Turco».


Il progetto vede il coinvolgimento attivo del Comune di Ostuni che ha sostenuto la trasformazione delle cabine telefoniche in spazi sociali e culturali.
«Ho sposato con entusiasmo questa iniziativa che è culturale e sociale al tempo stesso – sottolinea l’assessore alle politiche sociali, Antonella Turco – il recupero delle cabine telefoniche per trasformarle in spazi sicuri per le donne vittime di violenza è un piccolo grande segno di come Ostuni stia diventando una città più accogliente e consapevole. Un segno tangibile di come il recupero del passato possa essere messo al servizio di un presente inclusivo e solidale».
Il consigliere comunale con delega alla digitalizzazione, Fabio Giorgino, che ha lavorato affinché le cabine venissero cedute al Comune dalla TIM, ha espresso il suo entusiasmo per l’iniziativa. «Mi piaceva l’idea della cultura del recupero, della valorizzazione e del riuso – evidenzia Giorgino – sono orgoglioso di aver contribuito a questa realizzazione e ringrazio l’associazione “Che Fico Lab” per il grande lavoro che sta facendo».