Il 3 febbraio per la città di Ostuni non è una data come tutte le altre, è il giorno in cui la comunità onora il suo santo patrono San Biagio. Una devozione secolare sentita e caratterizzata dal tradizionale pellegrinaggio lungo il sentiero, dalla strada provinciale 18, che conduce al santuario di San Biagio in un contesto naturale suggestivo e unico. Da quattro anni però i festeggiamento hanno subito delle limitazioni.
«Anche quest’anno il nostro San Biagio è rimasto solo. È importante custodire questa tradizione». È questa la frase che la maggior parte dei fedeli ha pronunciato nella giornata di lunedì 3 febbraio 2025 lungo il pellegrinaggio dedicato a San Biagio, patrono di Ostuni.


In serata, in occasione della santa messa in Cattedrale, arrivano le rassicurazioni del sindaco di Ostuni, Angelo Pomes. «Il prossimo anno, la comunità ostunese potrà, in totale sicurezza, finalmente accedere al santuario. I lavori saranno completati nei prossimi giorni. Abbiamo posticipato l’apertura quest’anno a causa di alcuni fattori e per evitare rischi».
Una devozione che da secoli unisce la comunità, ma che, per il quarto anno consecutivo, ha subito limitazioni. I lavori di messa in sicurezza del costone roccioso, iniziati in ritardo il 22 gennaio scorso, non sono stati completati in tempo a causa di «problematiche legate a procedimenti giudiziari con i proprietari del terreno».
Inoltre, l’allerta meteo gialla, con piogge nelle ore precedenti alla festività, ha scoraggiato molti fedeli, determinando un calo di partecipazione. Nonostante le difficoltà, la giornata ha registrato la presenza di cittadini che hanno comunque scelto di percorrere i sentieri dei colli per onorare San Biagio, mantenendo vivo il legame con una devozione secolare. Da tantissimi anni, la festa aggrega famiglie, studenti e amici tra la natura e condivisione.


«È una tradizione che viene trasmessa dalle nostre famiglie – hanno raccontato studentesse e studenti della Città Bianca – da bambini venivamo qui a suonare con gli amici e anche quest’anno siamo presenti per portarla avanti. Purtroppo il tempo non ha aiutato e l’impossibilità di raggiungere il santuario ha influito sulla partecipazione».
In tutti si percepisce il desiderio di non far scomparire una tradizione così importante per la comunità. «Ci auguriamo già dall’anno prossimo di poter tornare a visitare il santuario, per tutti noi rappresenta un qualcosa di importante legato alla nostra storia e alla storia di Ostuni».
In mattinata e nel primo pomeriggio, il meteo ha permesso lo svolgimento delle sante messe, celebrate da don Peppino Apruzzi, in un’area antistante il santuario. Per garantire la sicurezza, hanno operato la Polizia Locale e le associazioni di protezione civile, Ser Ostuni, Croce Rossa e TERA Ostuni.
«L’incertezza del tempo e l’impossibilità di arrivare al santuario hanno allontanato molta gente – ha sottolineato don Peppino – ma questo non ci impedisce di sognare per una città che ha bisogno di liberarsi da quelle situazioni esistenziali e strutturali che non facilitano la voglia e la gioia di vivere. Le comunità hanno bisogno di ritrovare la loro identità oggi per essere credibili. Va dato un plauso all’amministrazione per l’impegno nel tentativo di farci accedere al santuario da quest’anno. Non è stato possibile – conclude don Peppino Apruzzi – ma vuol dire che sarà per l’anno prossimo».



La giornata è proseguita con le celebrazioni in Concattedrale, dove le sante messe hanno unito la comunità cittadina. Il rito, in serata, è stato tanto partecipato ed è stato presieduto dal vicario generale don Franco Pellegrino e concelebrato dai sacerdoti di Ostuni. Alla presenza dell’amministrazione comunale, dei consiglieri comunali e delle forze dell’ordine. Al termine della celebrazione, i fedeli hanno potuto prendere parte al tradizionale bacio della reliquia del santo.
«Come ogni, è sempre una celebrazione tanto emozionante. Da alcuni mesi abbiamo intrapreso un percorso per restituire il santuario di San Biagio a tutti gli ostunesi – evidenzia il sindaco Pomes – in primo luogo, grazie all’approvazione di un finanziamento di circa 100mila euro, abbiamo avviato interventi per la messa in sicurezza delle problematiche segnalate negli anni passati. Inoltre, abbiamo lavorato per migliorare la fruizione del sito, con l’obiettivo di acquisirne la proprietà. Come promesso durante le festività dello scorso anno, avevamo previsto la possibilità di consentire l’accesso al santuario già da quest’anno».
«Tuttavia, alcuni fattori hanno causato dei ritardi: le condizioni climatiche sfavorevoli e la non completa realizzazione dei lavori di messa in sicurezza, come l’installazione di tiranti per fissare due massi, non ancora conclusi. A ciò si aggiungono difficoltà nell’accesso al sito che ci hanno costretto ad avviare anche azioni legali per superare gli ostacoli incontrati. Questi imprevisti ci hanno fatto decidere di posticipare l’apertura, per evitare rischi. Tuttavia – conclude il primo cittadino – possiamo confermare che il percorso di risoluzione è già stato avviato da tempo e, nei prossimi giorni, completeremo i lavori di messa in sicurezza, permettendo finalmente l’accesso al santuario in totale sicurezza, restituendo così alla nostra comunità una parte preziosa del suo patrimonio».