Si è conclusa nel peggiore dei modi la scomparsa di Mariia Buhaiova, la ragazza ucraina di 18 anni il cui allontanamento aveva fatto scattare un’intensa mobilitazione nel nostro territorio. Il corpo della giovane è stato ritrovato in una zona isolata, a circa un chilometro dal villaggio turistico Meditur, dove la studentessa stava svolgendo uno stage formativo.
La giovane si trovava in Italia da alcune settimane, grazie a un progetto di mobilità internazionale. In Puglia, Mariia era inserita in un percorso di tirocinio nel settore alberghiero, ospite della struttura ricettiva situata tra la Riserva di Torre Guaceto e la località balneare di Specchiolla.
Venerdì scorso, 4 luglio, Mariia si era allontanata dal villaggio vacanze senza dare più notizie. Secondo quanto ricostruito, le telecamere di sorveglianza l’avevano ripresa mentre usciva da sola. All’interno della stanza assegnatale sono stati rinvenuti il suo passaporto e un foglietto con annotati alcuni numeri di telefono.
Le ricerche sono state attivate immediatamente, coordinate dalla Prefettura di Brindisi e dai carabinieri della compagnia di Carovigno. Sono stati coinvolti anche vigili del fuoco, volontari della protezione civile, Croce Rossa, Ser Ostuni, unità cinofile e droni, oltre a mezzi navali lungo la costa. L’area attorno al villaggio e alla riserva è stata perlustrata a fondo per quattro giorni consecutivi.
Il tragico ritrovamento è avvenuto in un tratto di vegetazione non lontano dalla struttura turistica. Il corpo era impiccato a un albero. L’ipotesi prevalente è quella del suicidio, anche se le autorità stanno ancora effettuando gli accertamenti del caso per escludere altre possibilità.
Mariia era descritta come una ragazza riservata ma socievole, ben integrata nel gruppo di studenti stranieri coinvolti nel programma Erasmus+. Le sue compagne di stage avevano lanciato un appello nei giorni scorsi, temendo per la sua incolumità. C’è profondo sgomento ora.










