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Tre incendi in tre giorni a Ostuni nella stessa area: colpiti ulivi e terreni

A seguito dello spettacolo pirotecnico che ha concluso i festeggiamenti di domenica sera a Ostuni per la Madonna della Stella, si sono verificati tre distinti episodi d’incendio in appena 48 ore, tutti nella stessa area, nei pressi del rondò che collega la Città Bianca al cimitero e alla frazione di Villanova.

Il primo allarme è scattato poco dopo i fuochi d’artificio, con due principi d’incendio che hanno richiesto l’intervento immediato dei Vigili del Fuoco. Il primo rogo si è sviluppato a breve distanza dal Foro Boario, punto di lancio dei fuochi. Grazie alla presenza tempestiva delle squadre antincendio già dislocate sul posto, le fiamme, contenute e circoscritte, sono state domate in pochi minuti.

Più preoccupante è stato invece il secondo focolaio, sviluppatosi poco dopo in un terreno nei pressi del già citato rondò. In questo caso, le fiamme si sono propagate con maggiore intensità, rendendo necessario il supporto di ulteriori mezzi giunti dal distaccamento dei Vigili del Fuoco di Ostuni. Le operazioni di spegnimento si sono concluse intorno a mezzanotte e un quarto. Presenti anche la Polizia Locale e la Croce Rossa Italiana – Comitato di Ostuni che ha fornito assistenza logistica durante la messa in sicurezza dell’area. Fortunatamente, non si registrano danni a persone.

Ma l’allerta non si è fermata. Il giorno successivo, nel pomeriggio, un nuovo incendio ha interessato un terreno poco distante dalla zona già colpita la sera precedente, affacciato sullo stesso rondò. Anche in questo caso è stato necessario l’intervento dei Vigili del Fuoco per contenere e spegnere le fiamme.

L’incendio ha colpito duramente anche dal punto di vista ambientale. A lanciare un grido d’allarme è stata l’Apicoltura “Alveare Bianco” di Ostuni che, attraverso un post sui social, ha espresso tutta l’amarezza per quanto accaduto: «È una triste giornata. Chissà se i gheppi e la poiana torneranno? Chissà se le volpi avevano dei volpacchiotti? Non sono state bruciate erbacce – scrivono – sono andati in fumo nidi, tane, insetti, biodiversità, paesaggio. Non si è pulita una campagna abbandonata, è stato distrutto un habitat ormai naturale».

Il terzo e più esteso incendio si è verificato nel pomeriggio di mercoledì 9 luglio 2025. Una densa nube di fumo ha avvolto il centro storico di Ostuni, rendendo l’aria irrespirabile e creando forte preoccupazione tra i residenti. Il rogo, già domato nei giorni precedenti, è tornato a divampare nei pressi dello stesso rondò, propagandosi rapidamente a causa delle alte temperature e del vento. Le fiamme hanno coinvolto anche terreni agricoli, bruciando diversi alberi d’ulivo e avvicinandosi pericolosamente ad alcune abitazioni.

I Vigili del Fuoco di Ostuni, con il supporto dei volontari dell’associazione Tera Ostuni, della Polizia Locale e di un’autobotte inviata dal comando provinciale di Brindisi, hanno dovuto affrontare un intervento complesso, reso difficile dalla scarsa visibilità e dal fumo intenso. Gli operatori, muniti di autorespiratori, sono riusciti a domare l’incendio solo dopo le 20:30.

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